L’albero di Natale piace vero
L’albero di Natale piace vero
Non rincara, si rinnova la tradizione
Buone notizie per chi ama addobbare per Natale un abete vero: l’albero di Natale come natura crea, quest’anno, non dovrebbe subire impennate di prezzo. Un aiuto per chi, in tempi austerità, non vuole rinunciare alla tradizione ed è convinto che l’abete naturale ricrei meglio il clima delle Feste. Si prevede che in questa settimana, e in particolare nel weekend dell’Immacolata quando le famiglie per tradizione si dedicano ad addobbare l’albero di Natale, compreremo più di 7,5 milioni di esemplari “veri”, per una spesa complessiva di circa 150 milioni di euro. A questi si aggiungeranno poco meno di 5 milioni di alberi "artificiali", molti dei quali già acquistati negli anni scorsi e recuperati da cantine e soffitte per tornare in salotto.
Sono notizie che arrivano da Cia-Confederazione italiana agricoltori, la quale rileva che gli alberi di produzione nazionale in vendita sono oltre il 60 per cento del totale, mentre gli altri provengono dai Paesi del Nord Europa, in particolare dalla Danimarca. I prezzi dovrebbero mantenersi sostanzialmente stabili, dopo gli aumenti rilevati nel 2007: i rincari, in quel’occasione, erano stati collegati al cambio di coltivazioni in molte regioni d'Europa e ad una minore produzione da parte dei Paesi maggiori fornitori, che oltre alla Danimarca, sono Germania, Francia e Austria.
Per aggiudicarsi un abete naturale i prezzi quest’anno oscillano tra i 20 e i 50 euro per un albero di dimensioni normali, ma il costo sale ovviamente per un esemplare di altezza superiore ai due metri. Gli alberi “finti” costano invece da un minimo di 10 e un massimo di 200-250 euro, ma si possono sborsare anche 500-600 per un albero di grandi dimensioni o realizzato con materiali particolari. Gli alberi artificiali sono prodotti soprattutto in Cina, che copre per l'80 per cento il nostro mercato.
La Cia sottolinea che gli abeti naturali prodotti in Italia e destinati all'addobbo natalizio vengono, nell’85% dei casi dai vivai, mentre il restante 15 per cento (cimali o punte di abete) dalla normale pratica forestale. Gli abeti destinati a diventare alberi di Natale vengono coltivati in terreni particolari, difficili e collinari, proprio per tutelare l'assetto idrogeologico, evitando così frane e smottamenti, in particolare in Toscana (province di Arezzo e Pistoia), in Veneto e in Friuli.
Per garantire la migliore conservazione dell’abete naturale per tutto il periodo delle Feste, gli esperti suggeriscono di collocarlo in un ambiente luminoso, lontano da fonti di calore come caloriferi e stufe, e di evitare di sovraccaricarlo con addobbi troppo pesanti. Assolutamente da evitare poi sono poi gli spray colorati o che simulano la neve, molto belli da vedere, ma colpevoli di “soffocare” gli aghi. Se l’abete ha le radici, va annaffiato come ogni altra pianta e alla fine del periodo festivo può essere ripiantato in giardino o riconsegnato alle associazioni che si occupano di recuperarli. Molta attenzione va prestata invece agli addobbi realizzati con candele e lampadine elettriche per scongiurare il pericolo di incendio: gli addobbi elettrici devono avere il marchio di conformità agli standard di sicurezza europei e, in ogni caso, non vanno lasciati accesi durante la notte o quando non è presente nessuno in casa.