00 12/10/2008 21:06
La causa
La sesta malattia è causata dall'Herpes Virus umano di tipo 6 (HHV6); recentemente è stato scoperto un virus erpetico di tipo 7 capace di dare una sintomatologia del tutto sovrapponibile a quella del tipo 6.


Trasmissione
La trasmissione avviene per via rinofaringea, con starnuti o tosse e penetra attraverso le vie aeree superiori o la congiuntiva.



Periodo di incubazione
12-18 giorni


Chi colpisce
Esclusivamente i bambini tra i 6 ed i 18 (max24) mesi di età. Di recente, però, sembra essere stato dimostrato un possibile contagio anche negli adulti, che si manifesterebbe con sintomi clinici vari, come sindromi epatiche e febbre remittente. Sempre più numerosi i casi in cui si manifesta negli adulti.


Contagiosità
Soprattutto durante la fase febbrile della malattia, quindi prima o contemporaneamente alla comparsa delle manifestazioni cutanee.


Sintomi e segni
Nella maggior parte dei casi la malattia decorre in forma paucisintomatica. Nei casi clinicamente manifesti si distinguono due periodi:


Periodo pre esantematico
Il periodo pre esantematico ha una durata di circa 3-4 giorni, inizia con febbre elevata, in genere sui 39°-41°C, malessere generale, raffreddore, arrossamento del faringe con mal di gola,presenza di piccole vescicole sui pilastri tonsillari, congiuntivite, irritabilità, talvolta vomito o diarrea. Frequente il meningismo con possibili convulsioni febbrili.

Esantema
Periodo esantematico
Dopo 3-5 giorni, in corrispondenza con la scomparsa della febbre che avviene per crisi, compare un'esantema morbilliforme o rubeoliforme che interessa prima il tronco ed il collo e successivamente si diffonde al viso e alle estremità scomparendo poi rapidamente nell’arco di 24-48 ore. In alcuni casi irritabilità e nervosismo. Negli ultimi giorni di malattia si possono avere dolori muscolari ed articolari.


Prognosi e Complicanze
La prognosi è buona uniche complicanze le convulsioni in corrispondenza delle puntate febbrili nei bambini predisposti.


Terapia
La terapia è solo di supporto. Antibiotico utile successivamente solo per curare eventuali complicazioni all'apparato respiratorio, per scongiurare le quali bastano i normali accorgimenti come evitare le correnti d'aria ed ossigenare l'ambiente. Si somministrano antifebbrili come paracetamolo in supposte (tachipirina in base all'età, distanza minima di somministrazione 3 ore solo per febbri superiori a 39°C) e/o sciroppo di Ibuprofene (nureflex in base al peso, distanza minima di somminstrazione 8 ore, 4 ore dal paracetamolo). Se la terapia non abbassa la febbre sotto i 41°C potrebbero aiutare poche gocce di metamizolo (rischio collasso, novalgina 4 gocce dopo almeno 1 ora dal paracetamolo, sospendere ibuprofene) sotto stretto controllo medico. Idratare il bambino è fondamentale. Se compaiono le convulsioni febbrili non si utilizzano anticonvulsivanti. La terapia è comunque abbassare la temperatura corporea con ghiaccio in testa (crioterapia), spogliare il bambino anche del pannolino se possibile, poichè alza la temperatura di 1°C (utilizzare quelli di stoffa), spugnature con acqua e aceto, e poi fare controllare il bambino da uno specialista, soprattutto in caso compaiano convulsioni. Se la crisi epilettica si manifesta in assenza di febbre o dura più di venti minuti (stato di male epilettico), se disponibile somministrare diazepam 0.5 mg/Kg per via rettale o endovenosa, e portare il bambino al pronto soccorso più vicino.