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Lavorare al pc fa invecchiare

Ultimo Aggiornamento: 04/10/2008 20:38
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02/10/2008 09:19
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[SM=x1664926] Lavorare al pc fa invecchiare
Dal freddo la nuova tecnica anti-rughe
Lavorare stanca, scriveva Cesare Pavese nel '36 e...invecchia, aggiungono i chirurghi estetici del terzo Millennio. E non è il lavoro nei campi, a salire sul banco degli accusati bensì quello ben più sedentario dei forzati del pc. "Il computer, se usato tutti i giorni e per molte ore, invecchia il viso. Fa venire le borse sotto gli occhi, spegne il colorito della pelle e i segni dell'invecchiamento sono più visibili". Insomma, oltre alla fatica, la beffa. Parola di Giulio Basoccu, chirurgo estetico e docente all'Università La Sapienza di Roma.

Secondo lo specialista, a lasciare il segno sul viso di una donna non è solo un lavoro particolarmente stressante, "con un capo poco carino sempre sul collo, il pensiero delle responsabilità e delle scadenze. A dare una aspetto stanco, occhiaie e colorito giallastro", spiega Basoccu, "contribuisce anche l'effetto-computer".

"Dall'osservazione di un campione di 300 donne tra i 30 e i 40 anni che si sono rivolte al nostro studio", dice infatti l'esperto, "abbiamo notato che due su tre passavano ogni giorno dalle cinque alle otto ore fisse davanti a un pc. E tutte lamentavano gli stessi problemi. Profonde occhiaie, rughe più accentuate intorno e tra gli occhi, pelle disidratata, colorito giallastro. Il desiderio comune", prosegue Basoccu, "era quello di dare nuova luce a un viso stanco e opacizzato".

Trascorrere molte ore davanti a un computer rappresenta comunque uno stress fisico, anche se si sta seduti. Gli occhi si stancano, c'è bisogno di concentrazione e quindi si assumono involontariamente posizioni di alcune parti del viso che contribuiscono a segnare la pelle. Quando ci concentriamo aggrottiamo la fronte e, senza volerlo, forziamo le rughe tra gli occhi e quelle della fronte stessa. Il fatto di stare a lungo in un luogo chiuso, d'estate con aria condizionata e d'inverno con il riscaldamento inoltre, aumenta la disidratazione della pelle.

Tutti fattori che contribuiscono ad appesantire il viso. "Le nostre pazienti, forzate del computer", continua il chirurgo, "sono prevalentemente segretarie e impiegate, che alzano la testa dallo schermo solo per la pausa pranzo. Per loro usiamo un mix di sostanze che contribuiscono a ridonare luminosità e freschezza". Si tratta di "infiltrazioni di acido ialuronico non cross-lincato, più liquido", "descrive l'esperto, "che servono a richiamare acqua nei tessuti e quindi a dare maggiore idratazione; micropunture a base di agenti ricostituenti ed antiossidanti, vitamina A, E, C e coenzimi che aumentano il tono e l'elasticità della pelle, e microiniezioni di botulino per appiattire le rughe della glabella (prominenza dell'osso frontale, al di sopra della sutura naso-frontale, tra le arcate sopracciliari), quelle che spuntino tra gli occhi. Ma anche per quelle sulla fronte".
Il tutto accompagnato da massaggi linfodrenanti profondi sempre sul viso.


E in aiuto delle segretarie a rschio invecchiamento precoce ecco anche il nuovo spiana-rughe, che arriva dal freddo, un'innovativa tecnica per il ringiovanimento cutaneo messa a punto da Bioscience Institute, in collaborazione con importanti centri di ricerca universitari italiani, che consiste nel crioconservare le cellule della propria pelle, quando sono ancora giovani e attive, per poterle utilizzare alla comparsa dei primi segni di invecchiamento. Lo studio clinico ad hoc, condotto dal gruppo di ricerca della dermatologa Roberta Lovreglio, ha dimostrato infatti la validità dell'utilizzo di fibroblasti autologhi crioconservati.

La metodologia utilizza la naturale capacitàdei fibroblasti, le cellule che concorrono al mantenimento di una pelle sana, compatta ed elastica, di produrre collagene ed elastina. A causa dell'invecchiamento la vitalità di queste cellule si riduce progressivamente, con il risultato che la pelle appare più sottile e meno tonica. Coltivare in vitro i fibroblasti estratti da un piccolo campione di cute prelevato dal paziente, permette di disporre in poco tempo di un elevato numero di cellule attive e vitali. Di queste, una parte può essere impiantata subito, per aumentare la produzione di collagene della pelle, l'altra viene destinata alla crioconservazione per futuri ulteriori interventi di ringiovanimento cutaneo. La novità sta proprio nella possibilità di congelare i fibroblasti bloccandone l'età biologica, che è quella corrispondente al momento in cui viene effettuato il prelievo di cute. "Conservare cellule sane prelevate in un'età antecedente a quella in cui verranno impiegate, permette di disporre di fibroblasti con caratteristiche di vitalità e capacità riproduttiva più elevate rispetto all'età biologica del paziente", spiega Nicolò Scuderi, direttore del dipartimento di chirurgia plastica e ricostruttiva dell'Università La Sapienza di Roma.

La procedura è semplice e sicura: il medico, in ambulatorio, effettua un piccolissimo prelievo di cute da dietro l'orecchio e lo invia presso i laboratori del Bioscience Institute. Nella cell factory di San Marino vengono estratti i fibroblasti e conservati in azoto liquido a - 198°C, per numerosi anni. Poi, per gli interventi di ringiovanimento cutaneo, le cellule crioconservate potranno essere amplificate innumerevoli volte e, in pochi giorni, raggiungere un'altissima concentrazione. I fibroblasti, una volta arricchiti di vitamine, aminoacidi, minerali, acidi nucleici e co-enzimi, sono pronti per essere iniettati nelle zone cutanee da trattare.
Il risultato della terapia è una significativa riduzione delle rughe, ottenuta in modo assolutamente naturale e senza modificare l'espressione del viso.
04/10/2008 20:38
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E' vero...penso proprio che sia vero!
Per questo cerco di limitare le ore al pc anche perchè fortunatamente non lo uso per lavoro..per studio semmai e nel tempo libero.
Dopo le due ore,due ore e mezzo non ne posso più!!
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