00 18/12/2008 23:53
una malattia ancora sconosciuta
Che cosa è la celiachia ?

La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica contenuta in avena, orzo, segale, grano, farro, kamut, spelta (il grano vestito) e triticale (ibrido artificiale tra segale e frumento). In Italia un soggetto ogni cento, centocinquanta persone è affetto da questa intolleranza alimentare. Ogni anno vengono effettuate cinque mila nuove diagnosi ed ogni anno nascono quasi tremila bambini affetti da celiachia, con un incremento annuo del 9%. Non esiste cura per la celiachia. L’unico rimedio è una dieta senza glutine che va seguita rigorosamente e garantisce ai celiaci un normale stato di salute. L’educazione alimentare del celiaco deve quindi essere rigida e disciplinata. Si devono eliminare tutti quegli alimenti che contengono glutine come pane, pasta, biscotti e pizza ma anche tutti quelli che ne contengono tracce perché introdotti durante i processi di lavorazione industriale.

La storia della malattia

Le prime descrizioni della malattia vanno ricercate lontano nel tempo: nel I secolo d.C. il medico latino Celso introdusse il termine "celiaco" per indicare una malattia diarroica. Successivamente nel 250 d.C. Areto di Cappadocia, un altro famoso medico dell'antichità, annotò, in un'enciclopedia dell'epoca, i segni clinici di una malattia intestinale lunga e molto difficile da curare, identificabile con la celiachia dal greco koiliakos, "coloro che soffrono negli intestini".
Nel 1856, Francis Adams tradusse questo termine dal greco all'inglese, coniando l'espressione "celiaci". Pochi anni dopo, nel 1888, Samuel Gee descrisse i sintomi dettagliati di questa condizione sia negli adulti che nei bambini, predicendo che l'unico trattamento consistesse nella dieta adeguata, con pochi alimenti derivati dalla farina.
Solo a metà del XX secolo però fu chiarito che la celiachia si manifesta in alcune persone in seguito all'ingestione di proteine del grano, che danneggiano la mucosa intestinale.
Alcune teorie suggeriscono che la celiachia si sia manifestata nell'uomo quando esso passò da una dieta a base di carne e frutta secca ad una a base di grassi ad alto contenuto proteico come il grano. Comunque è solo negli ultimi 50 anni che i ricercatori hanno ottenuto una migliore conoscenza delle sue cause e di come trattarla.
Oggi, sappiamo che la celiachia è un'intolleranza al glutine ed, in particolare ad alcune sue componenti proteiche, chiamate gliadine.
I celiaci reagiscono all'introduzione del frumento, del farro, dell'avena, del kamut, dell'orzo e del triticale.
Oggi il ruolo dell' avena è dubbio nel meccanismo della celiachia perché pur contenendo il "peptide" incriminato, studi clinici dimostrano che non sembra avere effetti tossici sulla mucosa intestinale dei soggetti celiaci. Nonostante ciò dati insufficienti continuano a farne un cereale vietato in attesa di nuove evoluzioni.
Il glutine è la frazione proteica contenuta nel chicco di alcuni cereali ed è formato da due componenti fondamentali : glutenina e gliadina.
La farina di frumento ne contiene dal 10 al 15% del suo peso. Come già detto la gliadina è la frazione tossica, ed è presente solo nel frumento, segale, orzo, avena e triticale, mentre nel glutine di riso e di mais la gliadina è sostituita da una proteina che non è tossica per il soggetto celiaco.
Queste proteine sono contenute nella pasta, nel pane, nei biscotti, nella pizza, e causano una risposta immunitaria abnorme a livello intestinale, determinata dall'incapacità di digerirle e assorbirle.
Non è da dimenticare che piccole quantità di glutine sono presenti anche in alcuni farmaci e nell'ostia della Comunione.
La risposta immunitaria genera un'infiammazione cronica, danneggia i tessuti dell'intestino tenue e porta alla scomparsa dei villi intestinali, importanti per l'assorbimento di altri nutrienti.
Un celiaco quindi, oltre al danno diretto, subisce un consistente danno indiretto perché non è in grado di assorbire sostanze nutritive e quindi rischia la malnutrizione.
Dato il meccanismo con cui si sviluppa, la celiachia è quindi una malattia autoimmunitaria. Se non è diagnosticata tempestivamente e trattata in modo adeguato, la celiachia può avere conseguenze importanti, anche irreversibili.
L'incidenza della celiachia è molto variabile da Paese a Paese. In Italia le statistiche più recenti parlano di 1 italiano su 100 e ogni anno vengono fatte circa 5000 diagnosi nuove.