00 06/12/2008 21:59
una cattiva igiene orale potrebbe comportare un parto pre termine
Consigli per la mamma e il suo bambino

Durante la gravidanza il controllo dei denti è particolarmente utile, perché a causa del cambiamento ormonale le gengive si infiammano più facilmente, la saliva agisce meno da detergente naturale della bocca, e quindi la donna in cinta è più esposta alla carie e alla gengivite.

Un'alimentazione sana contribuisce quindi a proteggere la madre e a far crescere bene il futuro bambino ; ecco perché in gravidanza occorre bere molto latte, consumare prodotti ricchi di vitamine e sali minerali, come frutta e verdura fresca, evitare caramelle e pasticceria in generale, sostituendola semmai con prodotti senza zucchero, e soprattutto praticare giornalmente un'igiene orale scrupolosa. Inoltre, sciacquare la bocca quotidianamente con una soluzione fluorata, contribuirà a proteggere maggiormente i denti.

Per il vostro bimbo:
1) evitate di mettere zucchero o miele sul ciuccio o sul biberon
2) non date caramelle premio per far addormentare il bambino
3) evitate sciroppi contro la tosse zuccherati
4) evitate di somministrare al piccolo, durante la notte, camomilla zuccherata
5) a scuola non date ai bambini merende dolci, meglio un panino o della focaccia.

Alimentazione in gravidanza

Numerosi studi clinici, unitamente all’esperienza quotidiana di medici, ginecologi, pediatri, odontostomatologi, igienisti dentali e ostetriche, hanno evidenziato un incremento di patologie odontostomatologiche durante la gravidanza e l’allattamento. Spesse volte, tuttavia, la gravidanza non n’è la causa, ma solo una condizione fisiologica che può far emergere quadri patologici lievi, fino a quel momento ancora latenti, o che può peggiorare condizioni patologiche preesistenti. Il corretto sviluppo delle strutture orali neonatali, è legato al tipo di alimentazione e allo stato orale materno. Una sofferenza gengivale, presente prima della gravidanza, può essere aggravata dalle naturali modificazioni tessutali ormone-dipendenti, come l’ipervascolarizzazione, forse legata a un incremento di recettori specifici per gli ormoni steroidei, evidenziabile per lo più a partire dal 5° mese.

L’ipervascolarizzazione sembra rappresentare anche un problema nell’ attuazione di una corretta igiene orale, a causa della tendenza al sanguinamento e all’ipersensibilità dentinale. I segni e i sintomi clinici di infiammazione gengivale sono, inoltre, direttamente proporzionali all’età della gestante e inversamente proporzionali al tasso di occupazione. Le donne con gengivite gravida presentano spesso anche ipertrofia gengivale, che tende a regredire pochi mesi dopo la fine della gravidanza.

L’epulide gravidica, neoformazione iuxtagengivale di piccole dimensioni, sessile o peduncolata, di colore rosso violaceo è presente in rari casi. Le modificazioni a carico dei tessuti molli del cavo orale, comunque, non interessano i tessuti parodontali profondi più di quanto avvenga in campioni di donne non in gravidanza di analoghe caratteristiche. Questo, tuttavia, non esclude che altri fattori, come la scarsa igiene orale o la mancanza di controlli periodici durante la gestazione, possano aggravare parodontopatie preesistenti.


Carie e gravidanza

Per quanto riguarda la salute dei tessuti duri della bocca, quanto generalmente si crede sulla comparsa della carie durante e a causa della gravidanza non è supportato da evidenze cliniche né sperimentali. Infatti, tutti gli studi concordano nell’indicare come nei tessuti dentari materni non possa avvenire alcuna concreta deplezione di calcio o di altri minerali imputabile alla gravidanza. E’ necessario, quindi, spiegare alla gestante che l’organismo non è in grado di “prelevare il calcio dai denti della madre per formare le ossa del bambino”, motivo per cui è normale che uno o più dente possano cariarsi, ma come, al contrario, le cause di queste lesioni siano da ricercarsi altrove.

Ci si riferisce, soprattutto,all’incremento, del numero giornaliero di spuntini, anche a base di carboidrati, non seguiti da adeguata igiene orale sia per scarsa motivazione sia per non provocare sanguinamento delle gengive infiammate. Tale abitudine è indotta, nei primi mesi, dalla necessità di ridurre i sintomi dell’ iperemesi e successivamente, dal rallentato tempo di svuotamento gastrico e dall’impossibilità dello stomaco di estendersi e, quindi, di riempirsi, a causa dell’aumento del feto, nonché dalle variazioni glicemiche legate alle imprevedibili esigenze energetiche fetali. In ogni caso, esperimenti sul modello animale hanno evidenziato come una marcata carenza di calcio nella razione alimentare giornaliera non diminuisca la deposizione né la mineralizzazione dello smalto e della dentina nella prole, ma la ritardi. Al contrario, elevati quantitativi di calcio somministrati per mezzo di diete sperimentali sono tossici per il feto animale.

Oltre quanto detto, una maggiore suscettibilità alla carie durante la gestazione è legata alla diminuzione del potere tampone della saliva, causato dalla scialorrea, dall’incrementato numero di microrganismi cariogeni orali, dalla diminuzione del pH orale basale indotto dagli estroprogestinici e dall’iperemesi, soprattutto nel primo trimestre. Molti degli eventi descritti, però, possono essere efficacemente controllati per mezzo di una corretta alimentazione e un’adeguata igiene orale.

Salute orale della gestante

Sotto il profilo dei rapporti tra salute orale materna e gravidanza, molto interesse hanno suscitato l’evidenza che la malattia parodontale potrebbe essere un significativo fattore di rischio per malattie sistemiche della madre e del figlio e per complicanze ostetriche. La parodontopatia, infatti, sembrerebbe facilitare il parto pretermine, la rottura prematura delle membrane, nonché indurre un minor peso alla nascita dei nati pretermine rispetto al range di peso legato all’epoca gestazionale. La pre-eclampsia gravidica, inoltre, sarebbe più frequente nelle donne malnutrite, soprattutto se fumatrici e restie a compiere controlli odontoiatrici periodici.

Le gestanti, quindi, dovrebbero ricevere un supporto odontoiatrico e nutrizionale professionale, ma la maggior parte di esse non lo riceve anche se la visita e le terapie odontoiatriche, nonché la detartrasi, sono da esse ben accette, ove correttamente proposte. Anche semplici ma mirati interventi domiciliari, utili a migliorare la salute orale della gestante, sembrano di difficile realizzazione al di fuori di un costante controllo sanitario al quale la gestante dovrebbe essere sempre sottoposta. Basti pensare, in proposito, che un semplice sciacquo giornaliero con soluzione di fluoruro di sodio 0,05% e clorexidina 0,12 dalla fine del sesto mese sino al momento del parto sia in grado di ridurre la presenza di Streptococcus mutans non solo nel cavo orale della madre, ma anche in quello del bambino, sino a quando questi abbia raggiunto l’età di due anni. Anche il fumo, se passivo, può incrementare la prevalenza di perdita di elementi dentari in giovani gestanti.

Ancora più rara, poi, sembra essere la richiesta di una consulenza dietologica. Un corretto intervento nutrizionale in gravidanza è volto a determinare il giusto quantitativo d’energia, proteine, calcio, fosforo e vitamine A, C e D, che serve ad evitare non solo le carenze ma anche gli eccessi alimentari, causa di soprappeso e problemi metabolici e ostetrici, che possono interessare madre, figlio o entrambi. La situazione, poi, è ulteriormente complicata nel caso di ipertensione materna. Al contrario, le donne sottopeso all’inizio della gravidanza necessitano di una quantità d’energia superiore quella delle normo o sovrappeso. In particolare, l’acido arachidonico e l’acido docoesaenoico sono essenziali per lo sviluppo delle strutture cerebrali e retiniche.

Data la scarsa capacità d’immagazzinamento del feto, possono sorgere problemi carenziali in neonatoi prematuri non allattati al seno. Riguardo alla Vitamina D, il suo fabbisogno aumenta a seguito di una maggiore utilizzazione di calcio e fosfato necessari per la mineralizzazine dello scheletro e dell’apparato orale del feto. Stati carenziali nel neonato possono essere imputati a scarsa esposizione solare della madre, soprattutto in inverno e nel terzo trimestre di gravidanza. Per quanto riguarda il calcio, è necessario un aumento dell’assunzione di 40 mg al giorno. L’assunzione di fosforo, il cui metabolismo è strettamente legato a quello del calcio, va incrementato in pari quantità. Nel primo trimestre di gravidanza, il maggior fabbisogno di ferro è compensato dall’interruzione delle perdite mestruali. Poiché, però molte donne in età fertile presentano scarsi depositi di ferro si rendono necessarie supplementazioni farmacologiche.

E’ attualmente in discussione se, per un corretto sviluppo dei tessuti duri del cavo orale del bambino, sia necessario un adeguato apporto di fluoro in epoca prenatale. L’abuso di alcol in gravidanza può determinare la comparsa della sindrome feto alcolica nel neonato. (FAS) La FAS è caratterizzata non solo anomalie nello sviluppo cranio-facciale ma anche da malformazioni orali. Esse sono rappresentate da ritardo nello sviluppo dei denti, anomalie dello smalto, diastema interincisivo, asimmetria delle arcate dentali e della posizione di molti elementi dentari, evidenti soprattutto negli incisivi laterali superiori. Sebbene la supplementazione dietetica di acidi grassi polinsaturi e vitamina E sembri proteggere il feto dagli effetti dell’ assunzione di alcol da parte della madre durante la gravidanza, essa è di difficile attuazione nelle gestanti alcol–dipendenti.

Tutte le evidenze sembrerebbero dimostrare, quindi, come un corretto regime alimentare e un’adeguata gestione della salute orale rappresentino un momento di primaria importanza per la salute, orale e globale, sia della gestante che del prodotto del concepimento. Resta da definire se e come tali evidenze possano trovare attuazione concreta nell’ambito delle offerte del Servizio Sanitario Nazionale o di altri enti e istituzioni volti alla tutela della salute pubblica, al fine di poter contribuire al raggiungimento di uno stato di salute globale di ciascun individuo, intesa come miglior stato di benessere psico-fisico possibile, in ogni fase della vita.