00 27/09/2008 12:34
Moda, focus sui tessuti innovativi
E Dolce &Gabbana puntano sul pigiama
I vestiti come oggetti del desiderio, anche in tempi duri e concreti come questi dove "le donne non sognano più, perché questo non è il momento del sogno, ma della realtà". Così Donatella Versace sintetizza la sua idea di moda alla sesta giornata di sfilate. Ecco allora che la bionda stilista punta su tessuti innovativi per abitini dalla linea a scatola: seta e cotone trattati con gli enzimi per ottenere un effetto tipo carta; l'organza che sembra pitone, sempre grazie agli enzimi; la seta accoppiata alla carta, per simulare la pelle di un'anaconda. Tanto laminato, effetto metallo e lucido. Tosta ma con un lato romantico, la donna Versace mischia motivi di cuori a decori di zip, sfoggia cappotti di coccodrillo spazzolato fino a sembrare uno specchio e vestiti in raso o chiffon da gran sera.
Altro punto forte della collezione è la valorizzazione estrema della silhouette, in particolare del punto vita, tacchi vertiginosi quindi e trionfo della gonna, cortissima o lunga.

Donne in pigiama, da uomo, sfilano invece per Dolce & Gabbana, che, guarda caso, titolano proprio con "Pigiama barocco" la loro sfilata.

Eccole quindi le modelle in completi da notte del babbo, quelli in seta bordeaux a micro-pois o azzurrina a motivi cravatta, profilati in tinta unita e con vestaglia coordinata. Moda sonnacchiosa dunque? Nient'affatto. Pigiami a tutto andare, ma che pigiami, e poi che ricchi decori, che sontuosi accessori, che forme nuove e inusitate di spalle a incudine e fianchi a quadrilatero! Una moda romantica ma non sdolcinata, ricercata e geometrica. Questa collezione ha il Sud nell'anima ma nessun facile riferimento al suo calore: gli abiti sono scostati, seguono le forme del corpo con discrezione, perfino il corsetto è cambiato, ha uno spirito futurista con il tulle che fugge rincorso da striscioline di raso. Le giacche di broccato hanno forme quadrate davvero inusitate con le spalle guizzanti come spigoli, e le gonne sono cerchi perfetti. Tutta le figure geometriche sono state convocate su questa passerella con inevitabili riferimenti al futurismo, a Balla e Depero, sfumati però dal decorativismo estremo di accessori e gioielli. Immaginate una ragazza che abbia inaspettatamente ereditato un palazzo aristocratico e indossi con gioiosa confusione quello che trova negli armadi: la giacca del pigiama con la gonna squadrata nel broccato e stretta in vita da una cinta che intreccia i nastri e le vecchie collane con cuori e camei, la borsa in pelli diverse e paillettes, i sandali che sembrano pezzi staccati dai mobili decò, il tutto aggrovigliando nei capelli fiocchi, coccarde e pietre colorate. Il risultato è una nuova estetica: servirà a far fronte alla crisi dei mercati?

Forme geometriche ed architettoniche anche per il "kaiser" della moda per Fendi, che ha lavorato sulla quadratura del cerchio, mandando in passerella una collezione con spalle enfatizzate, punto vita strizzato e fianchi esaltati da gonne a corolla, anche a balze. A sottolineare l'esprit geometrico, alte cinture con oblò tondi; a dare slancio alla figura, sottovesti attillate che velano le ginocchia. Risultato? Una silhouette inedita, esile e arcuata al tempo stesso. Illimitate poi le concessioni a materiali tecnologici come il techno-tulle e la vitrorganza, la rete tridimensionale e la filigrana di nylon, la juta ricamata a nodi e il pizzo di nappa. Iperlussuose anche le lavorazioni, con ricami a traforo e applicazioni di boccioli di organza e visone, fino alla pelliccia praticamente trasparente.



John Richmond, per la sua nuova collezione, ha fotografato invece alcuni graffiti e li ha usati come stampe per i lunghi abiti da sera in chiffon. In passerella anche completi con il motivo di un serpente arrotolato, da sempre simbolo di seduzione.

Bella l'ultima collezione disegnata da Matthew Williamson (dal primo ottobre verrà sostituito dal norvegese Peter Dundas) per Pucci con molto verde lime e smeraldo, con le nuove stampe, Madera (rivisitazione grafica di Vivara), Riviera (molto cinetica e con spazi bianchi) e Tiger (una giungla su fondo scuro). Nuovi i capi in nappa tagliata al laser, gli abitini a fasce colorate e traforate dalle geometrie.

Sulla passerella di DSquare, i gemelli Dean e Dan Caten hanno presentato una collezione molto anni 80, basata sul denim, usato anche per il tailleur con giacca dalle spalle insellate e pantalone che si allarga in fondo stile Farrah Fawcett.

Segna il grande ritorno della tuta, o salopette, da giorno ma anche da sera, la sfilata del marchio Max Mara. La tuta e' proposta in versione maxi, ampia in fondo, o mini, con spacchetti laterali, sempre annodata sulla schiena. La versione più chic è tutta di candide paillettes.

Focus sui materiali infine anche per Les Copains. Il tessuto sembra maglia e viceversa nella loro nuova e grafica collezione, la prima disegnata da Albino. Il classico piquet è reintepretato come micro nido d'ape o macro jacquard. Semplici le forme: miniabiti a chemisier o T-shirt oversize. Blu e nero per abiti segnati da grandi bijoux, fango per il pull a punto riso portato con piccoli bermuda a crochet.