00 28/07/2008 12:31
La Cai (Commissione per le adozioni internazionaliche) ha stilato un rapporto secondo il quale è al Nord che si registra il maggior numero di adozioni di bambini stranieri, soprattutto africani e asiatici.

Nell'Italia settentrionale, infatti, risiede il 54,5 per cento delle coppie, di età compresa tra i 30 e i 59 anni, che richiede l'autorizzazione alla Cai per favorire l'ingresso in Italia di minori stranieri. Al Centro si trova il restante 22,1 per cento delle coppie, al Sud il 16,8 per cento e nelle isole il 6,4 per cento. Secondo i dati raccolti durante il primo semestre del 2008, periodo in cui sono arrivati nel nostro Paese 1.647 bambini, la Lombardia è la Regione i cui sono state fatte il maggior numero di adozioni, 9,68 per ente autorizzato all'adozione internazionale. A seguire c'è il Friuli Venezia Giulia e l' Emilia Romagna. Agli ultimi posti Molise, Umbria, Trentino Alto Adige.

A rappresentare un ostacolo alle adozioni ci sono, però, i costi troppo elevati. Ad affermarlo il presidente dell'Associazione matrimonialisti italiani (Ami), Gian Ettore Gassani, secondo il quale "l'adozione resta una scelta per pochi eletti. Ciò determina una insopportabile discriminazione tra le coppie italiane. In Italia anche chi ha commesso gravi delitti può richiedere il gratuito patrocinio a spese dello Stato se dimostra di avere un reddito insufficiente, mentre chi intende adottare e quindi garantire una famiglia a un minorenne non gode certo di simili agevolazioni. L'Ami auspica adozioni internazionali a costo zero. Sono questi i temi che la Cai dovrebbe sottolineare e non produrre soltanto mere statistiche".