Come tenersi stretta la tintarella

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Palma826
00martedì 26 agosto 2008 23:27
Come tenersi stretta la tintarella
Acqua, frutta e verdura
Bastano pochi giorni lontano dalle spiagge, circa 28, secondo gli esperti, il caos e l'inquinamento delle città, il grigiore dell'ufficio e subito scatta l'allarme tintarella. Anche l’ultimo ricordo delle trascorse vacanze svanisce e con il dorato colorito acquisito in faticose sedute sotto il solleone, se ne va ogni velleità di godere a lungo dei benefici acquisiti con l'abbronzatura e di far morire di invidia chi fanatico della tintarella non è mai stato.

La pelle abbronzata è destinata infatti a perdere i pigmenti di melanina che la rendono così colorita in meno di un mese, in media i tempi del ricambio cellulare della cute. Lunghe, faticose e "bollenti" esposizioni sotto il sole quindi per soli 28 giorni di gloria? C'è chi dice no, chi non è disposto a perdere in così poco tempo quel bel colore ambrato, così faticosamente ottenuto, che tanto ci fa sentire belli dentro e fuori.
Ecco allora qualche accorgimento per affrontare il rientro in città e la ripresa del lavoro, mantenendo il più a lungo possibile l’ultimo segno dell’estate e con esso il benessere che ne deriva.

Principale nemico dell'abbronzatura è la disidratazione, complice magari anche l’aria condizionata di abitazioni e uffici, nel giro di pochissimo la pelle si disidrata e comincia l’esquamazione, bere allora molto è il primo consiglio per aiutare dall’interno la pelle a non seccarsi troppo.

Il comandamento beauty che prescrive di idratare non è quindi mai è stato tanto valido come a fine estate. Bisogna evitare che la pelle diventi secca e che inizi a squamarsi. Meglio se con un olio naturale come quello di mandorle o di cocco o con creme ammorbidenti evitando quelle a base di glicerina o vaselina che al contrario aumentano la secchezza della pelle in profondità.

Idratare si può anche dall’interno e il tè verde è un ottimo antiossidante che aiuta a mantenere la pelle fresca ed elastica (bevetene in quantità industriale, se resistete al saporaccio che ha).
Continuate a mangiare carote e verdure. L'idratazione comincia infatti anche dall’interno: mangiare frutta e verdura gialla e arancione (carote, arance, meloni, albicocche, pesche, cachi), e bere almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno sono i migliori antidoti. Puntate soprattutto sui cavolfiori: sono ricchissimi di una sostanza (la luteina) che stimola la produzione di melanina. Il consiglio in più? Condire l'insalata con la salsa di soia: contiene ingredienti che migliorano l'idratazione della pelle e, quindi, la aiutano a non seccarsi e a non perdere il colore. E' consigliabile anche un bel pieno (anche tramite integratori) di vitamine A ed E, beta carotene, zinco, selenio: sostanze che proteggono dai radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cutaneo, e che aiutano la pigmentazione della pelle.

Al ritorno in città poi, l'autoabbronzante è il migliore alleato della pelle nera. Ma non è vero che un prodotto vale l'altro. Per conservare il colore desiderato bisogna scegliere la tonalità di self tan più vicina alla tintarella già raggiunta. Meglio puntare su un prodotto in gel: penetra rapidamente e non lascia tracce oleose. E, se il fai-da-te non vi soddisfa, va bene anche una doccia autoabbronzante: invece dell'acqua, emette un getto finissimo di self tan, mescolato a sostanze idratanti.

E’ invece consigliabile evitare le lampade solari. Dopo l’estate, infatti, spiegano gli esperti, la pelle ha bisogno di “riposarsi”, senza essere stimolata dai raggi UV per almeno 2-3 mesi. Del resto per voler mantenere l’abbronzatura con le lampade UV si incorre nel rischio di danneggiare eccessivamente le strutture di sostegno della cute favorendone l’invecchiamento e la comparsa di rughe.

Per quanto riguarda la pulizia quotidiana, al contrario di quanto si pensa non è l’acqua che lava via l’abbronzatura, quanto piuttosto i detergenti aggressivi e profumati. Meglio optare per prodotti cremosi, "ultradolci" e con poca schiuma, che sotto l’acqua si trasformano in latte che accarezza la pelle senza seccarla. Le nonne consigliavano di massaggiarsi sotto la doccia con un paio di cucchiai d’olio (cosmetico o naturale), che protegge dall'azione disidratante dell’acqua corrente.
Se non si vuole rinunciare al proprio bagnoschiuma, si può diluirne un cucchiaio in una tazza di acqua tiepida prima di applicarlo, e poi risciacquarlo subito. La pelle va poi tamponata delicatamente con tessuti morbidi e naturali, come il lino o la spugna di cotone.
Via libera dunque alle docce, mentre si sconsigliano i bagni, specie quelli caldi, perché il contatto prolungato con l’acqua porta a una rapida desquamazione. È bene evitare anche l’idromassaggio che, con il movimento dell’acqua e dell’aria, accelera la spellatura. Per chi non vuole rinunciare al bagno si consiglia di immergersi intorno ai 35 gradi dopo aver versato nella vasca una tazzina di olio di cocco, e di restare a mollo per non più di dieci minuti. Ottimo come bagno salvacolore anche il tè, basta scioglierne nell'acqua tiepida della vasca 3-4 bustine e restare in immersione per dieci minuti.
Se sul viso o sul corpo cominciano infine ad apparire chiazze qua e là, è necessario eseguire uno scrub, servirà ad eliminare le cellule morte e la pelle tornerà luminosa. L'esfoliante da utilizzare deve essere delicato e ad azione elmolliente.
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