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Fare sesso sarebbe la prevenzione più efficace contro l’insorgere di tumori

Ultimo Aggiornamento: 19/12/2008 20:03
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13/12/2008 01:35
Far sesso sarebbe la prevenzione più efficace contro l’insorgere di tumori. Diversi studi e numerose ricerche sono andate e vanno tuttora in questa direzione; oltre ai fattori genetici e ambientali infatti, gli studiosi sembrano aver tentato la strada dell’osservazione e dell’analisi di comportamenti sessuali e sociali in relazione alla comparsa di malattie come il cancro; e tutti gli studi sembrano confermare quella che ormai sembra essere quanto meno una speranza, perché di certezze in questi casi purtroppo non se ne possono avere.
In che modo praticare il sesso potrebbe prevenire il cancro? Non fatevi strane idee. Non pensate di avere la scusa per accoppiarvi il più possibile, senza un criterio affettivo valido. Perché è proprio lì il nodo della questione: il sesso previene se praticato con stabilità e solidità affettiva e sentimentale. In pratica non servirebbe a molto un sesso occasionale, che potrebbe procurare più frustrazioni inconsce e a volte anche conscissime, che gratificazioni.
E niente paura per i single: anche una sana masturbazione può aiutare, come potrebbe non influire negativamente un’astensione dal sesso serena e senza conflitti interiori. Le prove? I risultati delle varie ricerche parlano non tanto dei benefici che una sana vita sessuale in solitaria o in coppia può procurare, ma illustrano soprattutto cosa succede se la vita sessuale è frustrata e frustrante: la colpevolizzazione, la negazione del sesso, i conflitti tra partner e quelli interiori su di una sessualità vissuta male, provocano un aumento della secrezione di cortisone, un aumento dello stress e un calo drastico delle difese immunitarie. Sarebbero questi i fattori fisici determinanti per l’insorgere di un tumore.
Dall’altra, accoppiarsi con felicità rafforzerebbe invece le difese immunitarie, sempre che si tratti di sesso sicuro. Da un punto di vista prettamente fisico e non psicologico poi, risulta praticamente sicuro ormai che il sesso ridurrebbe notevolmente il rischio di cancro alla prostata: che sia di coppia, di gruppo o da soli, l’importante è eiaculare, in questo caso.
E’ già del 2003 infatti uno dei primi studi volti a dimostrare quanto appena detto, svolto al Cancer Council Victoria di Melbourne e pubblicato sul New Scientist: per la ricerca erano stati arruolati 1079 uomini affetti da tumore e 1259 sani; a tutti i partecipanti era stato fatto compilare un questionario con diverse domande sulle loro abitudini sessuali.
Graham Giles, coordinatore dello studio australiano, aveva spiegato che, in base ai dati raccolti, si era potuto concludere che gli uomini con una intensa attività sessuale tra i venti e i cinquant'anni hanno meno probabilità di sviluppare la malattia. In particolar modo, era stato osservato che, per gli uomini intorno ai 20 anni, eiaculare più di cinque volte alla settimana, anche con la masturbazione, significava avere il 33 per cento di probabilità in meno di sviluppare il cancro alla prostata. Quindi strada decisamente libera anche alla masturbazione. Eiaculare infatti elimina, espellendole, eventuali sostanze cancerogene che altrimenti rimarrebbero in circolo e si accumulerebbero nella ghiandola prostatica.
Anche ricercatori dell'università di Harvard e del "National Cancer Institute" degli Stati Uniti avevano ottenuto risultati positivi sulla prevenzione del tumore alla prostata con l'attività sessuale. Nell'ambito di uno studio epidemiologico prospettico, che indagava le abitudini di quasi 7 mila uomini tra 46 e 81 anni, a partire dal 1992, erano state poste domande sulla frequenza delle eiaculazioni. In un questionario inviato ogni due anni, i partecipanti allo studio dovevano indicare il numero medio di eiaculazioni per mese e durante l'anno precedente. L'analisi statistica multivariata ha incluso i fattori di rischio noti per l'insorgenza del carcinoma della prostata, compresa razza, familiarità e indice di massa corporea. Durante i successivi 8 anni quasi 1.500 uomini hanno sviluppato un cancro alla prostata, il 21% della popolazione studiata. Gli uomini con una frequenza elevata (21 o più eiaculazioni al mese) avevano un minor rischio di sviluppare un tumore alla prostata del 70% rispetto a quelli che avevano dichiarato minor frequenza (4-7 al mese).
19/12/2008 20:03
non ho letto tutto
troppo lungo
ma non credo a queste cose
il tumore e' una cosi brutta malattia che non credo che il sesso servi a molto
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