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Internet /Dalla Campania arriva l antidoto alle "Droghe Sonore"

Ultimo Aggiornamento: 31/07/2008 11:21
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31/07/2008 11:21
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Roma, 30 lug. (Apcom) - Arriva dalla Campania l'antidoto alle droghe sonore diffuse su internet in siti specifici e che creerebbero, ma non è del tutto provato scientificamente, effetti stupefacenti attraverso le onde acustiche. Un mese fa, il nucleo speciale frodi telematiche della Guardia di finanza (Gat) ha lanciato l'allarme sui file musicali "droganti", e ora arriva la notizia che il professor Gerardo Iovane, 36 anni, docente di analisi matematica all'università di Salerno, ha messo a punto un sistema "capace di proteggere le persone, ma anche la sicurezza degli Stati, dal pericolo di tossicodipendenza sensoriale o, addirittura, di plagio e controllo della mente indotto attraverso l'ascolto di file musicali capaci di modificare la percezione cerebrale". Il brevetto è stato depositato ieri.
Il nuovo programma, che si chiama "Firewall infrasonico", come spiega il professor Iovane, "agisce in modo analogo ad un antivirus che neutralizza l'effetto di un virus informatico all'interno di un computer". Insomma, blocca le onde ritenute dannose.
Un fenomeno, quello delle cyber-droghe già noto negli Stati Uniti e in Spagna e che, a partire da qualche mese, si sta diffondendo anche in Italia. Su Internet si trovano, gratuitamente e senza limitazioni, sia i file audio "stupefacenti" sia il software per l'ascolto. Il sito pioniere del settore è i-doser.com. Le "i-dose" consistono in onde sonore che viaggiano su frequenze molto basse, fra 3 e 30 Hertz, che tecnicamente sono infrasuoni. Agiscono, sembra, direttamente sul cervello, forse sollecitandolo e provocando reazioni che vanno dall'eccitazione al rilassamento.
"Hanno i nomi delle vecchie sostanze stupefacenti, cocaina, marijuana, oppio - spiega Iovane - e pretendono di averne anche gli effetti. E' possibile difendersi da questo attacco. Da un punto di vista tecnologico - continua Iovane - è possibile, ed è quello che abbiamo fatto, costruire dei filtri che permettono di eliminare all'interno di un file le frequenze potenzialmente dannose con tecniche note agli esperti come Information frequency filtering e frequency data mining".
Inoltre, la messa a punto di tali tecnologie di contrasto alla minaccia delle cyber droghe "basate sui battimenti binaurali - conclude Iovane - potrebbe rappresentare la base per una sperimentazione più ampia qualora si dovessero diffondere anche cyber droghe basate su principi tecnologicamente più evoluti come ad esempio l'uso di immagini e video con contenuto infrasonico".
Malgrado non ci sia ancora certezza sulla pericolosità di questi mp3 dal punto di vista medico-scientifico, da poche settimane anche il Cnr ha messo in cantiere uno studio sugli effetti psichici e organici delle droghe sonore.
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